i Maestri: Funakoshi, Asato e Itosu:



A partire dall'età di 12 anni, G. Funakoshi studia il karate sotto la direzione di A. Asato.
L'allenamento in quel periodo si svolgeva di notte, all'aperto, spesso in un giardino.
G. Funakoshi scrive: "In quell'epoca mi sono allenato a un solo kata per molti mesi, e perfino per molti anni. Dovevo continuare, senza sapere per quanto tempo, fino a che il mio maestro dicesse "si". E il maestro non diceva mai "si". Per questo la durezza dell'allenamento è difficile da descrivere. Il Maestro Asato non mi toglieva mai gli occhi di dosso per tutto il tempo degli allenamenti nel suo giardino. Egli rimaneva nella veranda, seduto ben diritto sui talloni, senza cuscino. Era tuttavia già molto anziano... Quando terminavo un kata, mi diceva solo "bene", "si", o "ancora", senza mai un complimento. Dovevo solo continuare a ripetere senza fine la stessa cosa, inzuppato di sudore. A fianco del maestro seduto era sempre appoggiata una lampada a petrolio il cui chiarore pareva affievolirsi, e talvolta mi accadeva di non percepirla più a causa della fatica. L'allenamento proseguiva fino all'alba".
Asato ha una grande reputazione come maestro dell'arte del te o to de. G. Funakoshi è tuttavia il solo suo discepolo che si conosca. Questo è nella logica dell'esoterismo della trasmissione del karate prima del secolo XX.
E' all'inizio della sua carriera nell'insegnamento scolastico che G. Funakoshi fa la conoscenza di Anko Itosu, amico intimo di A. Asato e come lui discepolo di S. Matsumura. A. Itosu è anch'egli conosciuto come un grande maestro, ma a differenza di Asato, si interessa ai problemi dell'educazione nel sistema scolastico allora in via d'elaborazione.
Seguendo il consiglio di A. Asato, G. Funakoshi sarà d'ora in avanti il discepolo di questi due maestri.
Hanno entrambi lo stesso nome, all'incirca la stessa età, sono stati formati dallo stesso maestro, ma ciascuno ha la propria concezione del karate.
Le loro idee differiscono tanto quanto le loro morfologie.
A. Asato era di grande taglia, largo di spalle, con occhi penetranti. "Era come un antico guerriero", scrive G. Funakoshi.
A. Itosu non era alto, e il suo corpo era "come una botte".
Secondo l'insegnamento di Asato: "Bisogna considerare le mani e i piedi dell'avversario come una spada", non bisogna dunque lasciarsi mai toccare.
Secondo Itosu: "Se l'attacco dell'avversario non è efficace, si può ignorarne volontariamente l'effetto lasciandosi toccare", quindi "anche rafforzare il corpo contro i colpi è importante".
Occorre sottolineare che, nell'antico stile di insegnamento del karate, non soltanto le tecniche, ma la concezione del combattimento potevano variare seguendo la morfologia e la personalità, e la trasmissione era estremamente personale e limitata.
L'antico stile di trasmissione era esoterico, ma aveva al tempo stesso una grande flessibilità, che corrispondeva alla personalizzazione dell'arte. G. Funakoshi continua a proseguire la pratica del karate sotto la direzione di questi due maestri, parallelamente al proprio lavoro a scuola.
Scorgendolo talvolta rincasare all'alba, i vicini credono che rientri dopo aver passato tutta la notte in un quartiere di piacere, ed egli non li disillude; anche questo mostra 1'aspetto di segretezza della pratica del karate.



tratto da "STORIA DEL KARATE - La via della mano vuota" del M° Kenji Tokitsu



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